Notizie da Italia Nostra Torino febbraio 2018
Cari Soci ed amici di ItaliaNostra,
il 23 febbraio, alle 18.30 nella sede di Italia Nostra-Torino terremo l’annuale Assemblea dei Soci, con la speranza di vedere anche Soci che di rado possono partecipare alle nostre iniziative.
Quest’anno, pur con tanti problemi per il mondo, per il nostro paese e per i nostri obiettivi in particolare, siamo in grado per Torino di prendere atto di qualche buona notizia.
Non verrà realizzato il parcheggio sotto corso Marconi, la cui sistemazione di superficie con modesti alberi su limitati cassoni di terra avrebbe spento per sempre la speranza di vedere riportata alla qualità che merita questa alberata storica, e con buona probabilità neanche quello dietro la Gran Madre né quello di piazza Lagrange.
Ma soprattutto è stato annullato il progetto di insediare nel Parco Michelotti lo “Zoom”, un “bioparco” o “fattoria didattica” o comunque lo si potesse chiamare, che a parte l’impatto inevitabile delle strutture avrebbe precluso per trent’anni la normale fruizione di un bel parco in una posizione straordinaria per la città, che un’assurda quanto purtroppo diffusa leggenda dava per impossibile da recuperare senza investimenti proibitivi.
Qui come altrove l’impressionante desistenza da una seria analisi del tema da parte delle successive amministrazioni ha favorito una visione depressiva per la quale solo l’intervento di capitali privati poteva redimere questo luogo, con tutti i compromessi ed abdicazione di fruibilità pubblica che questo avrebbe comportato.
Ora l’attuale Amministrazione sembra orientata nel senso da sempre da noi auspicato: provvedere in breve tempo alla riapertura al pubblico di quelle vaste porzioni del parco che comportano spese modeste per la messa in sicurezza, isolare le parti edificate per lo zoo che comporteranno demolizioni, bonifiche ed eventuali restauri di porzioni e decidere ponderatamente cosa sia giusto farne.
Il Comune ha annunciato un programma di vasta consultazione dei cittadini per attingere proposte in merito, invitando ad inviarle a progettazionecivica.to@comune.torino.it e indicendo periodicamente un’assemblea pubblica in merito.
Anche se il parco per ora è chiuso al pubblico, i lavori di ripulitura da sterpaglie lungo le cancellate consentono finalmente per vasti tratti una discreta visione dall’esterno, e proponiamo a tutti di farsi una passeggiata per rendersi maggiormente conto del valore del luogo e delle sue possibilità, nonché eventualmente per formulare proposte.
L’elemento che una volta aperto il parco dovrebbe conquistare subito il favore e la fruizione dei cittadini è il viale di ginko biloba che costeggia il margine fluviale: bellissimo così com’è ora, dobbiamo immaginarcelo quando fosse poi bene aperta la vista sul Po, con un parapetto (gradevole, si spera) invece dell’attuale cancellata di rete, e magari conservando ampi tratti di siepe.
Verso l’interno del parco, lunghissimo ma relativamente stretto, c’è abbondanza di grandi platani, residuo del viale multiplo con cui fu impostata l’area alla fine dell’ottocento, inizio del viale lungo il Po che dopo il ponte di corso Regina Margherita prosegue sino a Sassi.
Particolarmente gradevole è la porzione del parco a sud della concentrazione di edifici dell’ex zoo, ed è quella che si spera possa essere riaperta al pubblico a breve
Per la Cavallerizza Reale sembra confermata l’intenzione del Comune di procedere ad un restauro unitario e a destinarla ad uso culturale e a residenze per studenti e per artisti, nonché di istituire per parte della struttura destinata alla cultura una forma di gestione collettiva secondo la formula dei Beni Comuni. Resta certo complessa l’elaborazione del regolamento relativo, e comunque per ora non è garantito il finanziamento neanche per quella che dovrebbe essere la prima tranche dei lavori di restauro, relativa al Maneggio Grande settecentesco di Benedetto Alfieri.
Meno incoraggianti sono certo le prospettive per il resto della città di Torino e della Provincia.
Si parla di nuovo di Olimpiadi invernali, improbabili si direbbe, ma che se si verificassero si può ben temere che non si accontenterebbero di utilizzare a impatto zero i siti già pesantemente trasformati nel 2006.
Su Torino si stanno cominciando ad abbattere le conseguenze del pesantissimo progetto di deviazione della ferrovia Torino-Caselle-Ceres su corso Grosseto, con gigantesco intasamento della circolazione nel nord della città per i tre, o quattro (o quanti?) anni di lavori, e pesante perpetua strozzatura della circolazione, ormai spariti i cavalcavia, nell’incrocio Grosseto-Potenza-Stradella-Borgaro-Sospello-Lombardia- Stampini-Lanzo-Venaria…..
Nessuna notizia definitiva sul futuro del Palazzo del Lavoro, ma a parte ipotizzate mitigazioni difficilmente sarà sottratto alla destinazione di centro commerciale, con parcheggio sotterraneo e modesto giardino su soletta nell’area verde di corso Maroncelli, e rischio di annessione-trasformazione anche di un tratto del parco Italia 61 verso il Palazzo a Vela.
Assente per il momento ogni ipotesi concreta di restauro e trasformazione positiva della Manifattura Tabacchi, che in anni migliori sembrava destinata ad uso universitario, e che, a parte il suo valore nell’archeologia industriale, con la sua felice collocazione lungo il Po e fronteggiante il parco del Meisino potrebbe veramente dar vita a un campus vivace, frequentato anche dalla cittadinanza ed elemento di qualità urbana nella sfavorita Torino nord.
La nuova Amministrazione ha deliberato di porre mano ad una revisione del Piano Regolatore, ma decisamente a corto di risorse economiche trova difficoltà a procedere concretamente. A maggior ragione va quantomeno tradotto in pratica il proposito espresso, almeno questo a costo quasi zero, di sollecitare il concorso di idee dei cittadini.
Mentre l’Ordine degli Architetti, comprensibilmente anche nell’interesse degli iscritti, promette su questo grande collaborazione, è indispensabile che finalmente si faccia sentire adeguatamente anche e soprattutto la voce dei privati cittadini, interessati non tanto ad ulteriore edificazione (semmai in molte aree a riduzione delle previsioni edificatorie), quanto alla soluzione di una quantità di problemi che sono noti ai residenti ed ai frequentatori dei luoghi, e inevitabilmente meno noti agli stessi organi dell’Amministrazione, Uffici Tecnici e Circoscrizioni comprese.
Ai difetti dell’attuale Piano Regolatore, promulgato nel ’95 dopo lunga gestazione, ha concorso, oltre alla gestione autocratica del progetto ed alla discreta timidezza degli ambienti accademici nell’avanzare obiezioni, la rarefazione di osservazioni presentate dai cittadini nell’interesse generale, a parte le rivendicazioni per interesse privato di proprietari di suoli ed edifici.
Questa infelice desistenza, a parte ragioni di psicologia sociale sulle quali sarebbe interessante discutere, ha avuto due poderose concause teoricamente ora molto correggibili: la mancanza di informazione dei cittadini sulla possibilità di intervenire con osservazioni sul progetto preliminare, e la grande difficoltà di esaminarne ed interpretarne la documentazione, allora esposta nelle sedi delle Circoscrizioni.
Per far sì che veramente la maggior parte dei cittadini si renda conto che hanno la possibilità di dire la loro non basta che, come allora, i giornali annuncino che è stato pubblicato un progetto di Piano Regolatore e che i cittadini hanno la possibilità di prenderne visione e di formulare osservazioni, ma occorre che questa informazione sia ripetuta, pervasiva, accompagnata da istruzioni per l’uso ed all’invito a riflettere sull’utilità di questo interessamento attivo.
E per diffondere una documentazione adeguata, completa, chiara, rispetto al 1991 il fatto che ormai quasi tutti dispongano di un computer renderebbe la cosa enormemente più facile.
Intanto, anche in vista di questa intenzione dell’Amministrazione di avviare la revisione del PRG, invitiamo i nostri Soci e chiunque si trovi a leggere questo notiziario ad esercitarsi nella conoscenza dell’attuale piano regolatore e ed a chiedersi se c’è qualcosa che sembri utile mutare. Per questo esercizio che certo a molti sembrerà defatigante quanto velleitario, va detto che a parte difficoltà iniziali di vario genere nel raggiungimento della cartografia e della normativa sul sito del Comune, questa esplorazione, anche senza pretendere di esprimere poi contributi utili, in realtà può veramente diventare interessante, “appagante”.
E ciò anche grazie ad una modalità di Googleearth che si è aggiunta abbastanza recentemente. Mentre prima era disponibile solo la vista perpendicolare satellitale, “zenitale”, che dava un’idea molto parziale del territorio, cui si era poi aggiunta la preziosa “street view”, da un po’ di tempo per le città e i luoghi importanti del mondo occidentale è disponibile una vera visione aerea.
Zoomando in avvicinamento con la vista satellitare ad un certo punto dell’avvicinamento si passa ad una vera e propria visione aerea con la quale si possono vedere case, strade e territori anche lateralmente, da ogni lato, girandoci attorno, come con un elicottero. L’esplorazione di abitati e territori diventa così letteralmente “divertente”, e poi con le tavole del Piano Regolatore si può cercare di capire cosa sia attualmente permesso nel luogo osservato.
Torniamo a raccomandare ai Soci che non ci avessero ancora trasmesso i loro indirizzi e.mail di comunicarceli, per facilitare una comunicazione molto più frequente, e tempestiva per quanto riguarda iniziative e appuntamenti, di Italia Nostra oppure comunque di interesse. E proponiamo ai Soci che non utilizzino e.mail di considerare la possibilità di farsi indirizzare le comunicazioni presso l’indirizzo e.mail di familiari o amici.
Durante l’Assemblea del 23 febbraio avremo modo di riflettere con immagini intorno alle criticità ed anche alle possibilità cui abbiamo accennato.
Ci auguriamo vivamente di incontrare Soci che non sono potuti intervenire alle iniziative lungo il corso dell’anno. Ricordiamo che per chi venisse in auto, dopo le sei è abbastanza possibile trovare parcheggio nel controviale ovest di corso Re Umberto e in tutta l’area tra questo e corso Galileo Ferraris.
Sperando dunque di vederci presto, il più cordiale saluto
per il Direttivo di Italia Nostra-Torino