Notizie da Italia Nostra-Torino luglio 2018
Cari Soci e amici di Italia Nostra-Torino,
finalmente almeno una buona notizia, è stata aperta al pubblico una prima porzione, circa un terzo, del parco Michelotti, con una inaugurazione cui hanno partecipato in buon numero residenti della zona, e in particolare si sono visti tanti bambini lanciarsi a utilizzare le restaurate attrezzature del Parco Giò, abbandonate da tanti anni.
A dimostrare che senza spese proibitive era possibile una rapida utilizzazione del parco a beneficio di tutti, laddove qualcuno affermava che solo un ultramilionario intervento privato poteva redimerlo, quasi si trattasse di una immensa discarica di rifiuti tossici.
Naturalmente adesso le operazioni per il riutilizzo del resto del parco presentano maggiori problemi e richiederanno tempo,
ma certo non presentano ostacoli insormontabili.
Si tratta di decidere cosa fare dei vari padiglioni dello zoo, di cui in linea di massima è stato previsto l’abbattimento, ma con diversa opinione di chi vorrebbe quantomeno conservare i vivaci “murales” dipinti da vari artisti nel 2008, e comunque con problemi e costi derivati dalla presenza di amianto.
C’è da dire che questa porzione per ora recintata e “proibita” dello zoo assolve già adesso una funzione scenografica importante a beneficio della parte ora accessibile, di per sé ben dotata di grandi alberi ma con suolo relativamente spoglio. Questa muraglia di folta vegetazione che avvolge i padiglioni è così una magnifica quinta di verde che si irradia piacere visivo in questo ambiente.
Altri problemi si annunciano invece con la candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026. Non potrebbero essere innocue per la qualità ambientale, anche se è comprensibile che molti credano che disponendo già degli impianti, peraltro malridotti, non ci sarebbe estensione delle trasformazioni pesanti.
In realtà non è vero che ormai tutto il danno sia già stato fatto per il 2006, e ora si possa gestire il tutto in austerità e rispetto ambientale. Gli appetiti cementizi si riaccenderebbero inevitabilmente, le edificazioni residenziali e ricettive realizzate allora non sono più disponibili o verrebbero definite insufficienti e sia in montagna sia in città vedremmo addizioni incongrue.
Non parliamo dei costi che si spera miracolisticamente di poter rifilare per intero ad entità esterne alla Città Metropolitana e alla Regione.
Per i siti degli impianti più invasivi si sarebbe potuto sperare, col tempo ad una bonifica e rinaturalizzazione, mentre ora si pensa a proiettarli in un lunghissimo futuro.
Su tutti gli altri temi ambientali riguardanti il nostro territorio, Torino e città metropolitana-ex provincia, discreta incertezza, anche perché il nuovo Piano Regionale del Paesaggio, pur ampio e pieno di prescrizioni puntuali, ne affida poi l’interpretazione esecutiva ai singoli comuni, con possibili forzature di vario genere.
A Torino è tornato dubbio ma con poche speranze di esito soddisfacente il destino dell’area Westinghouse-Nebiolo, a suo tempo ceduta dal Comune a privati con l’incredibile aggiunta del giardino pubblico lungo corso Vittorio. Continua ad essere prospettata, sia pure con altri investitori da definirsi, la costruzione di un centro congressi sull’area Westinghouse e, quel che più interesserebbe agli investitori, di un centro commerciale su corso Vittorio, ciò che ha determinato la decisione senza precedenti di vendere un giardino pubblico.
Il Comune di Torino, in vista di una revisione del piano regolatore, ha condotto una serie di consultazioni di enti, associazioni, comitati e invita tutti i cittadini a contribuire con proposte. A prescindere dalle possibilità effettive di intervenire, torniamo a raccomandare caldamente di investire un po’ di tempo visitando sul sito del Comune la cartografia dell’attuale piano regolatore, e di esplorare la città, come anche tutto il territorio sino alle montagne, con Googleearth nella sua modalità di prospettiva obliqua prossima, veramente tridimensionale, “da elicottero”, esplorazione certo istruttiva ma anche appassionante.
A tutti buona estate dal Direttivo di Italia Nostra-Torino
Roberto Gnavi, Presidente